Cascia Hotel - Guida Turistica


.: DA VEDERE
Chiesa di Santa Rita
  La prima pietra della chiesa di Santa Rita da Cascia fu posta il 20 giugno del 1937, solo dieci anni più tardi, il 18 maggio del 1947, l'edificio fu consacrato. L'aspetto attuale tuttavia si deve alla volontà di Papa Pio XII ed all'opera prima del Mons. Spirito Chiapetta e poi degli architetti Martinenghi e Calori. Non va tuttavia dimenticato l'apporto economico dei tanti devoti di Santa Rita da Cascia sparsi nel mondo e l'opera incessante della badessa Madre Teresa Fasce. La basilica, rivestita di travertino bianco tipico delle cave di Tivoli, presenta un'impianto a croce greca con quattro grandi absidi laterali e cupola centrale a dominare il presbiterio. L'artista Eros Pellini ha scolpito sul portale principale alcuni episodi della vita di Santa Rita da Cascia ed all'interno, in marmo di Carrara, le tappe della Via Crucis. Altri artisti moderni di indiscutibile fama hanno partecipato alla realizzazione dell'edificio e degli arredi; le mura sono affrescate fra gli altri da Luigi Montanarini, Luigi Filocamo, Silvio Consadori e Gisberto Ceracchini, le suppellettili sacre e l'altare maggiore sono opera di Giacomo Manzù. Cesarino Vincenzi di Bologna è l'autore del quadro ad olio della Maddalena, dell'affresco del San Giuseppe nell'ingresso della Basilica e del bel soffitto ad affresco della sagrestia. Le spoglia terrene di Santa Rita riposano oggi protette dalla cancellata di sinistra ancora perfettamente conservate. La Santa nata nel 1381 nella vicina Roccaporena e battezzata con il nome di "Margherita", per il volere del padre si sposò rinunciando, in un primo tempo, ad entrare in un convento Agostiniano secondo quelle che erano invece le sue più intime aspirazioni. Dopo 18 anni di un matrimonio travagliato e violento, la sua esemplare condotta spinse il marito a convertirsi. In un periodo di lotte comunali intestine il marito fu ucciso dalla famiglia dei Casciani; "Margherita" per evitare sanguinose e infinite vendette trasversali, perdonò i propri compaesani e trovò accoglienza nel Monastero delle Suore Agostiniane di Maria Maddalena. Nel 1442, la notte del Venerdì Santo, ricevette le stimmate da una spina della corona del Crocefisso, che secondo la tradizione, le si conficcò in fronte. Si spense il 22 maggio del 1447, e benché fosse oggetto di venerazione già negli ultimi anni della sua vita, solo nel 1628 fu beatificata da Papa Urbano VIII e solo il 24 maggio del 1900 fu santificata da Papa Leone XIII.
Santa Rita
  La storia millenaria di Cascia è condizionata da una data, il 1381, anno in cui a Roccaporena, un piccolo sobborgo, nasce Margherita Lotti, al mondo conosciuta come S. Rita da Cascia. Il 1381 segna uno spartiacque fra un passato guerriero ed un presente lungo ormai sette secoli, in cui la costante è la presenza quasi palpabile di Rita. La Santità di Rita è tutta contenuta nella sua femminile vicenda terrena: la sua vita è il suo messaggio. I momenti culminanti del percorso mistico che hanno fatto di Rita una Santa universalmente venerata sono la sua fanciullezza e adolescenza illuminata dall'insegnamento saggio e pacifico dei genitori; la travagliata vicenda matrimoniale con Paolo, la vedovanza resa più dura dalla morte dei propri figli, l'obbedienza umile degli anni nel monastero agostiniano, la santità, il cui segno inoppugnabile furono le stimmate impresse sulla fronte, motivo di condivisione dei dolori del Cristo a cui sempre Rita si è rivolta. Cascia da corpo a questo messaggio di impegno pacifico ogni anno illuminandosi di decine di migliaia di fiaccole il 21 maggio notte, per rievocare il momento del trapasso di Rita avvenuto nel 1457. La chiesa gotica di San Francesco (XIV sec.),che colpisce per la bellezza del rosone e del suo portone ogivale. La chiesa gotica di Sant'Agostino del 1380, al cui interno si trovano stupendi esempi di affreschi di scuola umbra e perugina. La chiesa di S.Antonio Abate, originaria del 1400 ma ristrutturata e modificata in epoca barocca, che all'interno presenta un ciclo di tele sulla storia del Santo. La collegiata di Santa Maria è uno degli edifici più vecchi di tutta la città, esso risale ad epoca longobarda, anche se, a causa dei danni riportati nei terremoti che hanno caratterizzato la storia geologica di queste terre, è stato notevolmente modificato. Al suo interno possono essere ammirate notevoli opere d'arte come il Crocifisso ligneo del 1400. Palazzo Carli che, con il suo interno, è forse l'esempio più rappresentativo dell'architettura civile della città. Palazzo Santi, sede del Museo, dove l'informazione si arricchisce delle suggestioni che possono offrire i reperti archeologici o le raffinate forme della scultura lignea dei secoli XIV e XV di cui il museo conserva straordinarie testimonianze. Il complesso di Santa Margherita ove è collocata una suggestiva e ricca raccolta etnografica.